L’origine della pianta e i primi “ammiratori”
Un po' di storia
Dietro l’invidiabile forma fisica di Fidel Castro, vissuto fino alla soglia dei 90 anni, si nascondeva, a detta di molti, un segreto naturale: la Moringa oleifera, di cui l’ex presidente cubano avrebbe posseduto una piantagione privata; pianta di cui la FAO ha promosso la coltivazione, considerandola un alimento ricco e completo da poter essere un valido aiuto per affrontare la malnutrizione nel mondo.
Foglie verde smeraldo, fiori bianchi, sapore che ricorda quello degli asparagi, altezza che può raggiungere i 10 metri…la pianta in questione, conosciuta come “albero miracoloso” o “albero della vita”, appartenente alla famiglia delle Moringaceae, cresce in India e ai piedi dell’Himalaya ed è coltivata, per lo più, nelle zone equatoriali e tropicali del pianeta (Etiopia, Filippine, Sudan) e in Sudamerica (Cuba, Repubblica Dominicana, Paraguay e Argentina).
La Moringa, di cui si possono mangiare frutti, foglie e semi, che nel nostro Paese si trova, generalmente, sotto forma di polvere (da aggiungere a frullati e centrifugati freschi), compresse, estratto liquido, semi, da consumare tali e quali o tostati, tè e olio, ottimo come condimento a crudo, acquistabili in farmacia, erboristeria e negli shop online di prodotti naturali.
Chiamata in diversi modi Drumstick tree, Horseradish tree, Ben-oil tree, Benzolive tree, Moringa Moringa ailée, Murungai, Mouroungue, Merrettichbaum, Moringueiro, Quiabo da Quina, Maranga, Mlonge, Mronge, Mzunze, Sigru, Malunggay ecc., la Moringa viene contemplata nella Medicina Ayurvedica contro febbre, influenza, raffreddore, dolori articolari e gotta. Le foglie sono una preziosa fonte di proteine utili per prevenire la malnutrizione dovuta alla scarsità di cibo; l’infuso di foglie viene usato, in diversi luoghi, per ridurre la glicemia, contrastare l’ipertensione e nel trattamento di alcuni disturbi respiratori come bronchite, tubercolosi e malaria.
Ritenuta un utile rimedio febbrifugo, antidiarroico, antinfettivo in caso di patologie oculari e uditive; è dotata di fiori dalle proprietà toniche, diuretiche e colagoghe, mentre il frutto immaturo viene spesso usato come tonico del fegato e come antielmintico a livello intestinale. I semi, come ci raccontano le tradizioni delle popolazioni locali, vengono utilizzati per migliorare il rapporto di coppia.
La polvere di Moringa
Oltre ad essere ingerita, la polvere di Moringa può essere applicata localmente sulla pelle in caso di ascessi, gengiviti, forfora, morsi, verruche e ferite. La pianta di Moringa trova numerose applicazioni culinarie. In Bangladesh, ad esempio, viene usata per un’ampia varietà di piatti a base di curry, mescolata con noce di cocco, semi di papavero e senape. Impiegata nella preparazione di molti piatti tipici (sambars, kormas e dals), ma anche per insaporire le cotolette.
In Cambogia, con le foglie dell’albero di Moringa si preparano gustose zuppe di verdure miste, mentre nelle Maldive una zuppa di riso consumata a colazione durante il mese del Ramadan. Uno dei piatti più noti è il curry thailandese preparato coi baccelli di Moringa e pesce.
Nelle Filippine con le foglie si prepara la tinola, un piatto tipico a base di pollo con brodo, papaya e foglie di Moringa, mentre il succo di Moringa, miscelato col succo di limone, è ottimo per preparare ghiaccioli e bevande fresche.